venerdì 30 gennaio 2015

La Sardegna Sconosciuta: Il Secondo Giorno






Dove eravamo rimasti col mio racconto sulla Sardegna? Ah si, il secondo giorno in terra sarda, che è stato davvero costruttivo! La sveglia è suonata quasi all'alba, per dirigerci, col nostro pullman, verso la Fattoria Didattica dei Flli Muzzu
La struttura è immersa nel verde, tra piante di mirto, finocchietto selvatico e olive, nella località di Sa Serra, vicino Padru in provincia di Olbia Tempio. 
É gestita dai quattro fratelli Muzzu e dalle rispettive mogli, tutte donne simpatiche e piene di vita. L'agriturismo nasceva come azienda agricola per diventare, successivamente, un agriturismo con tutti i comfort: camere da letto e ristorante, con un menù ricco di piatti tipici della cucina sarda, preparati con prodotti di produzione propria.




Ad aspettarci c'era Maria Antonietta Mazzone, allo scopo di riproporci alcune delle ricette che troveremo anche nel suo libro, insieme ad una vera e propria squadra, formata dalle donne della famiglia Muzzu, già in fermento dall'alba per un laboratorio di preparazione di molte ricette tipiche sarde, preparato apposta per noi.

























Dopo tanti scatti, risate e assaggi, abbiamo deciso anche noi di metterci all'opera
e, dopo esserci divisi, io ho seguito una delle mogli dei fratelli Muzzu e ho preparato, con lei e la mia amica Stefania Pigoni, uno dei piatti che avremmo poi mangiato insieme durante il pranzo, le Seadas Buddusoine: un insieme di sapori diversi, dolci e salati, si incontra in questa meravigliosa ricetta, che ha lasciato tutti a bocca aperta, me compresa. Nel prepararla, controllando alcuni degli ingredienti, ho pensato si trattasse di una pasta ripiena di formaggio da mangiare a pranzo, accompagnata con del sugo, ed invece no, inconsapevolmente stavo preparando una vera leccornia!!!






Eh si, perchè le seadas sono un dolce tipico, preparato con sfoglia di pasta fatta con lo strutto, un ripieno di formaggio peretta, prezzemolo e abbondante miele. Maria Antonietta ci ha raccontato che questo dolce ha origini molto antiche, che risalgono al mondo agropastorale: le donne preparavano questa pietanza di benvenuto, molto nutriente e sostanziosa, per i loro pastori, al rientro dei periodi di transumanza. Il ripieno può essere, però, variato, utilizzando la buccia di limone o di arance al posto del prezzemolo o del miele di corbezzolo a posto di quello classico. E' stato un momento davvero speciale, in cui abbiamo toccato con mano una piccola parte della Sardegna, grazie ai ricordi ed i racconti legati a questi piatti.
Un altro piatto della giornata che mi ha stupito tantissimo è la Zuppa Gallurese, la "Suppa e Caule", preparata con pane carasau, verza e pomodoro. 
Come sapete, non amo la verza, per cui non mangio piatti con questo ingrediente, perchè non lo digerisco e non ne amo il sapore (forse perchè il gusto è legato ad un ricordo passato di un piatto fatto male ancora vivo nella mia memoria), ma mi sono dovuta ricredere, perché era un piatto davvero completo e pieno di gusto, tanto che ho fatto addirittura il bis!!!



Tutto il pranzo, ad ogni modo, era ricco di prelibatezze: carciofi ripieni di formaggio, empanadones con carne di maiale, empanadones con patate, porceddu alla brace con mirto, zuppa gallurese, seadas con formaggio e menta e infine sospiros. Infine, esso è stato interrotto da una bellissima sorpresa: i Tenores Sardi di Pardu ci hanno, infatti, allietato con canti tradizionali sardi, come il "Canto dei Pastori" e balli tipici. Durante la giornata trascorsa dai fratelli Muzzu abbiamo potuto ammirare la cottura del pane casarau nel forno a legna, detto carasadura, che prevede che il pane viene rimesso in forno per la seconda cottura, cosa che lo rende molto croccante e perfettamente tostato. Abbiamo assistito, inoltre, alla cottura del porceddu, simbolo per eccellenza della cucina sarda. Dopo questa bellissima giornata tra vecchie storie, tradizioni, famiglia e buona cucina abbiamo salutato la famiglia Muzzu. Invito chiunque passi per Olbia di fermarsi per un pranzo in quel posto ricco di tradizioni: ne vale assolutamente la pena!














(Nelle foto con me Aurelia Bartoletti "Profumi in Cucina"  e  Stefania Pigoni "Dolcissima Stefy")

Così, ci siamo rimessi in viaggio verso Sassari, dove ci aspettava una cena tipica Sassarese presso il ristorante "Dai Fratelli Tola" in compagnia di Monica Cugia, Franca Ares e Pietro Esposito, segretario generale preso la Camera di Commercio. Il ristorante si trova al centro di Sassari, in una delle piazze più belle e suggestive della città, che è piazza Tola.




Qui ad accoglierci c'era il titolare Fabio Nurra, una persona piacevolissima e molto cortese che ci ha preparato una cena curata nei minimi dettagli, iniziata con un antipasto di melanzane arrosto, zarretta fritta con agliata, monzette alla sassarese, tattareu in agrodolce, cordula con piselli e terminato con un dolce preparato con ricotta e saba
Giunta al termine anche questa giornata, abbiamo salutato Sassari e la sua magnifica cucina e ospitalità, con la ripromessa di ritornarci presto.


Ornella









F T P I G

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